Di seguito riassumo alcune nozioni introduttive in forma sintetica su uno dei combustibili più interessanti ed utilizzati per la produzione sostenibile di energia termoelettrica nel nostro paese: il cippato.
Il cippato viene utilizzato come combustibile per la produzione di energia elettrica e calore sia nei piccoli impianti (casalinghi) per la produzione di calore e/o elettricità sia nelle grandi centrali elettriche e termoelettriche per la produzione di energia elettrica su vasta scala. In Italia le centrali a biomasse sono aumentate di numero negli ultimi anni all’inizio sfruttando nelle prime fasi le biomasse da filiera corta e successivamente importando dall’estero quantitativi sempre maggiori
Secondo la Norma UNI CEN/TS 14961 il cippato è un biocombustibile legnoso che si ricava dal processo di cippatura delle biomasse legnose. Dal punto di vista qualitativo il cippato può essere caratterizzato secondo i seguenti parametri fondamentali: le dimensioni (P) ma si parla anche di pezzatura e/o granulometria, il contenuto idrico (M) ed il contenuto in ceneri (A)
La qualità del cippato viene valutata principalmente in base a due parametri da cui dipende anche il valore commerciale: lo stato igrometrico (M) e le dimensioni (P) secondo la Norma UNI CENT/TS 14774 e la Norma UNI CEN/TS 15149. Queste caratteristiche variano a seconda di alcuni fattori ad esempio il tipo di cippatrice utilizzata (la griglia di vagliatura, usura e numero delle lame, ecc.), della specie legnosa (conifera, latifoglia), del tipo di materiale lavorato (rami, fusti o scarti di segheria), dal periodo di essicazione (naturale/artificiale) ed altri fattori.
Bibliografia
Il cippato viene utilizzato come combustibile per la produzione di energia elettrica e calore sia nei piccoli impianti (casalinghi) per la produzione di calore e/o elettricità sia nelle grandi centrali elettriche e termoelettriche per la produzione di energia elettrica su vasta scala. In Italia le centrali a biomasse sono aumentate di numero negli ultimi anni all’inizio sfruttando nelle prime fasi le biomasse da filiera corta e successivamente importando dall’estero quantitativi sempre maggiori
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| Cippato |
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| Parametri dimensionali del cippato secondo la norma UNI CEN/TS 14961. |
La Norma UNI CEN/TS 14961 classifica il cippato anche secondo:
- il contenuto idrico (M) come M20 ≤20%; M30 ≤30%; M40 ≤40%; M55 ≤55%; M65 ≤65%;
- il contenuto di ceneri (%ss) come A0.7 ≤0.7%; A1.5 ≤1.5%, A3 ≤3%, A6 ≤6%, A10 ≤10%.
La determinazione del contenuto idrico e della pezzatura verranno approfondite in futuro su questo blog.
La cippatura consiste nella riduzione della biomassa legnosa in frammenti irregolari detti chips di dimensioni variabili con macchine sminuzzatrici (Spinelli 2000). Si tratta quindi di un prodotto della lavorazione della biomassa (vergine e non) attraverso macchine sminuzzatrici dette cippatori o cippatrici (chipper in inglese, triturador in spagnolo). Il servizio di cippatura può essere attuabile solo se reso conveniente da un impiego annuo della macchina cippatrice tale da consentire la sostenibilità dei costi di produzione e dalla presenza dei centri di destinazione nei pressi dei siti di lavorazione.
La cippatura è una lavorazione che consente di impiegare come combustibile materiale legnoso di basso o nullo valore commerciale di difficile gestione e/o smaltimento, quindi è possibile destinare alla cippatura:
La cippatura consiste nella riduzione della biomassa legnosa in frammenti irregolari detti chips di dimensioni variabili con macchine sminuzzatrici (Spinelli 2000). Si tratta quindi di un prodotto della lavorazione della biomassa (vergine e non) attraverso macchine sminuzzatrici dette cippatori o cippatrici (chipper in inglese, triturador in spagnolo). Il servizio di cippatura può essere attuabile solo se reso conveniente da un impiego annuo della macchina cippatrice tale da consentire la sostenibilità dei costi di produzione e dalla presenza dei centri di destinazione nei pressi dei siti di lavorazione.
La cippatura è una lavorazione che consente di impiegare come combustibile materiale legnoso di basso o nullo valore commerciale di difficile gestione e/o smaltimento, quindi è possibile destinare alla cippatura:
- legname di poco pregio e/o non commerciabile (ramaglie, botoli o tondame deprezzati dall’attacco patogeni, ecc.);
- legname che può essere ricavato dalle cure colturali (diradamenti);
- scarti di utilizzazioni (ramaglie e cimali) o da scarti di segheria (sciaveri e refili).
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| Cantiere di cippatura. |
Bibliografia
Spinelli R., 2000. Meccanizzazione forestale intermedia. Calderini – Edagricole.
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